Accanto alla biblioteca è presente un QR code.
Scansionandolo con il cellulare si accede a un modulo semplice, dove chi prende un libro può lasciare il proprio nome, scrivere il titolo scelto, indicare la data del prestito e quella in cui pensa di riportarlo.
Un gesto leggero, che richiede pochi minuti.
Un modo per prendersi cura di ciò che si prende in prestito, e per far parte di qualcosa che vive solo se condiviso.
Non c’è un controllo, ma un invito.
A partecipare con attenzione, a lasciare una traccia del proprio passaggio, a riconoscere il valore di ciò che passa di mano in mano.
Attraverso questo piccolo rito, la biblioteca si tiene viva.
Non come un luogo da custodire, ma come qualcosa da far circolare.